Voi sarete oggi spettatori

Un libro per documentare un evento: nel Cortile d’Onore del Palazzo Ducale di Urbino, all’interno di un progetto di Luca Ronconi per festeggiare i 500 anni dell’Ateneo, è tornata in scena, con la regia di Luca Ronconi e Marco Rampoldi, la Calandria di Bernardo Dovizi da Bibbiena.

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Come ogni evento ha avuto dei protagonisti: un testo, unanimamente riconosciuto come prototipo della commedia rinascimentale, uno spazio e un tempo poeticamente ritrovati all’interno del progetto e nella guida registica, degli attori; non solo quelli in scena, ma anche coloro che, dietro o prima della scena, hanno contribuito, con giovanile studentesco entusiasmo, a preparare costumi, ad allestire scene, a curare la documentazione fotografica.
Il rapporto Tradizione-Modernità si rifrange così nella scena, in un prisma di volti e suggestioni che non offrono mai pretesti alla pigrizia ricettiva dello spettatore che, senza “pedagogarie”, vedendo la scena costruita dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, immagina la scena prospettica (la prima che si ricordi) approntata da Genga, e le accosta fino a farle coesistere; e mentre ammirato riflette sulla bravura degli attori del Piccolo Teatro di Milano, avvolti in costumi per loro preparati dagli studenti del corso di Laurea in Design e Discipline della Moda, ripensa a quei gentiluomini di corte che avevano rappresentata la commedia nella Sala del Trono del Palazzo Ducale il 6 febbraio 1513 per la Festa del Carnevale.

Tutto questo è documentato dallo splendido servizio fotografico curato dagli allievi dell’ISIA. Dalla vitalità di queste immagini si potrà ricostruire il divenire del testo, e da lì ripartire per riportare su nuovi sentieri interpretativi la storia critica di Calandria, una commedia che ha saputo attrarre ed entusiasmare i giovani universitari che abbiamo coinvolto nella rilettura. Occasione, anche questa, per fare di un evento una autentica dimensione culturale, per fare del teatro un momento di incontro, un luogo di riflessione per “guardare alle spalle il nostro futuro”.

 

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