Il piano strategico di Rimini, impresa condivisa

I cittadini cambiano la loro città

L’attenzione crescente per la comunicazione rivolta ai cittadini crea una serie di esperienze molto interessanti sui temi dell’identità e della partecipazione alla costruzione del futuro delle aree urbane. I piani stategici sono uno degli ambiti privilegiati di questa rinnovata sensibilità perché da un lato hanno la loro base metodologica nella condivisione degli obiettivi tra istituzioni e cittadini dall’altro, attivando forme nuove di partecipazione, richiedono un approccio differente alla comunicazione. Un’impresa, questa, che ci ha stimolato a tal punto da proporre noi stessi di dare a Rimini un Piano Strategico.


Due parole chiave

Nei Piani Strategici, al messaggio a senso unico tra istituzione e cittadino si sostituisce un modello di relazione circolare e interattivo nel quale le parole chiave sono: partecipazione e percorso. La prima sottolinea la circolarità del processo: la comunicazione ha valore se costruisce identità e senso di appartenenza. Il secondo termine sottolinea una prospettiva temporale al futuro, ossia ciò che ha valore non solo oggi ma anche e soprattutto per domani. La nostra proposta di dare a Rimini un Piano Strategico comprende sia un metodo, basato sulla democrazia partecipativa, sia gli adeguati strumenti di comunicazione.

PS1


Impresa condivisa

Quando nell’estate del 2006 abbiamo iniziato a lavorare per il Piano strategico di Rimini avevamo chiara la necessità di ristabilire un dialogo tra cittadini e istituzioni e allo stesso tempo la consapevolezza che la comunicazione avrebbe avuto un ruolo fondamentale nel valorizzare la democrazia partecipativa. Il progetto si è sviluppato come un laboratorio sui nuovi metodi e mezzi di comunicazione pubblica. Abbiamo cercato di trasferire questo spirito nel sito, nei social network, nella newsletter e negli eventi. Molti riminesi sono stati coinvolti e hanno dato il loro contributo a disegnare la Rimini del futuro.

 

Che cos’è il piano strategico

Facciamo un passo indietro. Il Piano Strategico è un processo di programmazione dello sviluppo futuro della città, basato sulla partecipazione, che nasce in Europa negli anni ‘90 quando gli strumenti tradizionali di pianificazione entrano in crisi. Capitale umano, coesione sociale, solidarietà, identità, fiducia nelle relazioni tra cittadini e istituzioni ottengono un posto centrale nel nuovo processo.

Amministratori, attori economici, sociali e culturali, e comuni cittadini si assumono la responsabilità di realizzare la visione della città futura attraverso l’individuazione di assi strategici di sviluppo, ciascuno dei quali articolato in progetti. Si superano così i particolarismi in favore dell’interesse generale.

Una tappa del percorso ha visto un centinaio di riminesi, seduti a due a due sulla panchina del Piano Strategico (simbolo di spazio pubblico), immedesimarsi nei panni dell’altro per trovare un’idea condivisa del futuro.


PS2

Animare la città

Il progetto di comunicazione per il piano strategico di Rimini nasce da un forte desiderio di cambiamento: constatando però la difficoltà di molti a immaginare la città al futuro abbiamo cercato di interpretare con il logo questo disagio trasformandolo in opportunità. Il punto di Rimini diventa quindi virgola, prendendo movimento. Come un balloon somma la dinamicità del segno all’idea di dialogo.

Il percorso verso la realizzazione del Piano Strategico non è lineare quindi il logo “Rimini Venture” è liquido e componibile in diverse varianti. Venture è sia parola inglese che indica l’avventura, lo spirito d’iniziativa, lo slancio verso il futuro, ma anche l’assumersi, con altri, il rischio di una impresa (jointventure).

La data “2027”, come nel display di un orologio, si deve ancora posizionare. Il futuro della città non è una metafora astratta ma il punto di arrivo del percorso.

Il pay-off Impresa condivisa” sottolinea l’idea che i progetti si realizzano con un confronto aperto e leale.

Da Dubai alla città senz’auto

La forza di un metodo condiviso e rivolto al futuro si può sintetizzare nella rivoluzione culturale che ha prodotto il piano strategico nei primi tre anni di attività a Rimini. Se il modello di riferimento di una città moderna e attraente nel 2007 era – per buona parte degli operatori turistici – Dubai, oggi la visione condivisa di Rimini è quella di una città delle relazioni efficiente e sostenibile che pone la persona al centro del suo modello di sviluppo. Questo è stato senza dubbio il miglior cambiamento che il metodo proposto ha portato.

Rimini 10 anni dopo

Nel 2018 a Rimini non si parla più di visioni, ma di realtà: ciò che la campagna pubblicitaria aveva anticipato con l’immagine della rocca malatestiana circondata dal verde, oggi è diventato realtà.

Dopo i lavori di ristrutturazione terminati nel gennaio 2018, viene inaugurata la Corte a Mare di Castel Sismondo, un luogo d’incontro e socializzazione che pone la cultura come elemento fondante; il patrimonio storico-artistico viene nuovamente valorizzato e l’identità del Castello può considerarsi restaurata. In questo contesto viene lasciato spazio a prospetti di progetti futuri che vedranno protagonisti i cittadini e la città stessa.

L’inaugurazione della Corte a Mare rappresenta indubbiamente un primo passo verso la riappropriazione di un aspetto più “umano” e sostenibile del centro storico. Ora la cultura occupa una posizione di rilievo; così Rimini si guarda alle spalle per poter rivolgersi al futuro con una rinnovata consapevolezza di sé, dei valori tramandati, della tradizione tutelata e, soprattutto, delle persone che la abitano.

 

 

Il piano strategico di Rimini, impresa condivisa

L’attenzione crescente per la comunicazione rivolta ai cittadini crea una serie di esperienze molto interessanti sui temi dell’identità e della partecipazione alla costruzione del futuro delle aree urbane. I piani stategici sono uno degli ambiti privilegiati di questa rinnovata sensibilità perché da un lato hanno la loro base metodologica nella condivisione degli obiettivi tra istituzioni e cittadini dall’altro, attivando forme nuove di partecipazione, richiedono un approccio differente alla comunicazione. Un’impresa, questa, che ci ha stimolato a tal punto da proporre noi stessi di dare a Rimini un Piano Strategico.


Due parole chiave

Nei Piani Strategici, al messaggio a senso unico tra istituzione e cittadino si sostituisce un modello di relazione circolare e interattivo nel quale le parole chiave sono: partecipazione e percorso. La prima sottolinea la circolarità del processo: la comunicazione ha valore se costruisce identità e senso di appartenenza. Il secondo termine sottolinea una prospettiva temporale al futuro, ossia ciò che ha valore non solo oggi ma anche e soprattutto per domani. La nostra proposta di dare a Rimini un Piano Strategico comprende sia un metodo, basato sulla democrazia partecipativa, sia gli adeguati strumenti di comunicazione.

PS1


Impresa condivisa

Quando nell’estate del 2006 abbiamo iniziato a lavorare per il Piano strategico di Rimini avevamo chiara la necessità di ristabilire un dialogo tra cittadini e istituzioni e allo stesso tempo la consapevolezza che la comunicazione avrebbe avuto un ruolo fondamentale nel valorizzare la democrazia partecipativa. Il progetto si è sviluppato come un laboratorio sui nuovi metodi e mezzi di comunicazione pubblica. Abbiamo cercato di trasferire questo spirito nel sito, nei social network, nella newsletter e negli eventi. Molti riminesi sono stati coinvolti e hanno dato il loro contributo a disegnare la Rimini del futuro.

 

Che cos’è il piano strategico

Facciamo un passo indietro. Il Piano Strategico è un processo di programmazione dello sviluppo futuro della città, basato sulla partecipazione, che nasce in Europa negli anni ‘90 quando gli strumenti tradizionali di pianificazione entrano in crisi. Capitale umano, coesione sociale, solidarietà, identità, fiducia nelle relazioni tra cittadini e istituzioni ottengono un posto centrale nel nuovo processo.

Amministratori, attori economici, sociali e culturali, e comuni cittadini si assumono la responsabilità di realizzare la visione della città futura attraverso l’individuazione di assi strategici di sviluppo, ciascuno dei quali articolato in progetti. Si superano così i particolarismi in favore dell’interesse generale.

Una tappa del percorso ha visto un centinaio di riminesi, seduti a due a due sulla panchina del Piano Strategico (simbolo di spazio pubblico), immedesimarsi nei panni dell’altro per trovare un’idea condivisa del futuro.


PS2

Animare la città

Il progetto di comunicazione per il piano strategico di Rimini nasce da un forte desiderio di cambiamento: constatando però la difficoltà di molti a immaginare la città al futuro abbiamo cercato di interpretare con il logo questo disagio trasformandolo in opportunità. Il punto di Rimini diventa quindi virgola, prendendo movimento. Come un balloon somma la dinamicità del segno all’idea di dialogo.

Il percorso verso la realizzazione del Piano Strategico non è lineare quindi il logo “Rimini Venture” è liquido e componibile in diverse varianti. Venture è sia parola inglese che indica l’avventura, lo spirito d’iniziativa, lo slancio verso il futuro, ma anche l’assumersi, con altri, il rischio di una impresa (jointventure).

La data “2027”, come nel display di un orologio, si deve ancora posizionare. Il futuro della città non è una metafora astratta ma il punto di arrivo del percorso.

Il pay-off Impresa condivisa” sottolinea l’idea che i progetti si realizzano con un confronto aperto e leale.

Da Dubai alla città senz’auto

La forza di un metodo condiviso e rivolto al futuro si può sintetizzare nella rivoluzione culturale che ha prodotto il piano strategico nei primi tre anni di attività a Rimini. Se il modello di riferimento di una città moderna e attraente nel 2007 era – per buona parte degli operatori turistici – Dubai, oggi la visione condivisa di Rimini è quella di una città delle relazioni efficiente e sostenibile che pone la persona al centro del suo modello di sviluppo. Questo è stato senza dubbio il miglior cambiamento che il metodo proposto ha portato.

Rimini 10 anni dopo

Nel 2018 a Rimini non si parla più di visioni, ma di realtà: ciò che la campagna pubblicitaria aveva anticipato con l’immagine della rocca malatestiana circondata dal verde, oggi è diventato realtà.

Dopo i lavori di ristrutturazione terminati nel gennaio 2018, viene inaugurata la Corte a Mare di Castel Sismondo, un luogo d’incontro e socializzazione che pone la cultura come elemento fondante; il patrimonio storico-artistico viene nuovamente valorizzato e l’identità del Castello può considerarsi restaurata. In questo contesto viene lasciato spazio a prospetti di progetti futuri che vedranno protagonisti i cittadini e la città stessa.

L’inaugurazione della Corte a Mare rappresenta indubbiamente un primo passo verso la riappropriazione di un aspetto più “umano” e sostenibile del centro storico. Ora la cultura occupa una posizione di rilievo; così Rimini si guarda alle spalle per poter rivolgersi al futuro con una rinnovata consapevolezza di sé, dei valori tramandati, della tradizione tutelata e, soprattutto, delle persone che la abitano.