Fare comunità insieme a RisorgiMarche

 

Cosa significa ‘fare comunità’? E soprattutto come può farlo un’impresa nel suo territorio?

Le storie Nel cuore del paese che abbiamo girato a un anno dal terremoto del Centro Italia del 2016, sono state per noi il tramite per raccontare lo spirito di una banca di comunità.
Infatti, attraverso la sponsorizzazione del Credito Cooperativo a RisorgiMarche, il festival musicale “ecosostenibile” ideato dall’attore Neri Marcorè, per 2 anni di seguito abbiamo contribuito a ridare voce ai territori colpiti dal sisma, con lo storytelling e in particolare le testimonianze dirette di chi ha scelto di restare, condividendo lo spirito del festival attraverso i social, la carta stampata e una pubblicazione.
L’obiettivo è stato quello di rilanciare in particolare il territorio marchigiano cui si rivolge il festival, coniugando buona musica, luoghi suggestivi, sobrietà di stile, la scoperta di tradizioni e poi il trovare e il ritrovare le relazioni. Un modo differente per stimolare la generatività con le comunità ferite, ma vive. Restano il cuore e nel cuore del paese.

 

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Abbiamo chiesto a Giambattista Tofoni, direttore esecutivo di RisorgiMarche e manager di EJN Europe Jazz Network, di parlarci di questa esperienza.

Giambattista Tofoni BCC RisorgiMarche

Qual è il legame tra musica e territorio?

Intanto, l’idea del festival è partita da diverse motivazioni.

La prima è che c’è una ricostruzione materiale che non compete la società civile ed una immateriale che invece dovrebbe essere più importante e che è diventata l’obiettivo del festival, ovvero quello di creare un evento per ricompattare in qualche modo un territorio.
Nell’immaginario collettivo e attraverso i media nazionali, la distruzione si focalizzava al Duomo di Norcia e Amatrice, anche se il territorio maggiormente colpito dal sisma era quello marchigiano, distrutto per il 65%. La necessità allora era quella di puntare i riflettori sulle Marche, i cui piccoli centri erano stati totalmente abbandonati.

L’altra motivazione che ci ha spinti a creare il festival è che nel gennaio 2017 c’è stata una reazione del mercato turistico tale per cui è avvenuta la cancellazione del 90% delle prenotazioni turistiche. A Neri Marcorè, invitato ad Arquata del Tronto dopo il terremoto, la popolazione ha chiesto espressamente di aiutarla a non rimanere sola. Da qui è nata l’idea di creare un evento diffuso nei centri più spopolati delle Marche del dopo terremoto. Quindi, è stata la società civile a muoversi insieme a Neri, che ha attivato le sue conoscenze in campo musicale, insieme a me che lavoro nell’organizzazione di eventi musicali. Tutti naturalmente coinvolti nell’impresa a titolo gratuito.

Qual è il legame tra musica e territorio? Come ha detto Enrico Ruggeri al suo concerto: “la musica è così importante che è riuscita a fermare la guerra in Vietnam.”
E allora, perché non provarci anche qui.

 

Qual è il legame tra il festival e le imprese che lo hanno sostenuto? E come si può misurare un ritorno in termini d’immagine?

Tutti gli sponsor che hanno contribuito a diversi livelli a RisorgiMarche sono stati molto soddisfatti.
Abbiamo creato un festival di comunità, della quale la gente si sentiva parte integrante. Un festival in cui non si acquistava un biglietto e che nasceva da presupposti completamente diversi a quelli cui siamo abituati. C’è stata come una chiamata alle armi naturale che ha coinvolto molte piccole e medio imprese, delle quali spesso però è stato impossibile accettare la collaborazione, perché erano addirittura troppe.
Quindi, le imprese che hanno creduto in RisorgiMarche non hanno semplicemente fatto una sponsorizzazione, ma hanno condiviso un cammino comune. E questa comunità si è unita a quella del territorio, quella del terremoto.
Due tesi di laurea stanno parlando dell’impatto economico che ha avuto il Festival che, a conti fatti, supera i 5 milioni di euro. Per cui, il sostegno economico si è moltiplicato sul territorio e le strutture ricettive hanno beneficiato anch’esse di questo indotto. Sono state inoltre impiegate 70.000 macchine e 4 milioni e 900 mila Km di movimento, tant’è che Federparchi ha valutato che il pellegrinaggio di RisorgiMarche è il più lungo della storia, superiore anche a quello di Santiago…

 

Che valore può avere lo storytelling in questo contesto di solidarietà?

Il valore creato con la messa online delle storie Nel cuore del paese è stato straordinario ed ha rappresentato sicuramente un valore aggiunto per il festival, anche perché le BCC e la loro presenza capillare sul territorio marchigiano erano perfettamente consoni a quanto stava raccontando il festival.

 

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